Sono nato a Napoli un giovedì di maggio del 1968. Quel giorno, attorno alla Sorbona, decine e decine di studenti scesero in piazza per lottare affinché potesse nascere un mondo nuovo: più giusto, più equo, più solidale, più vicino alle loro utopie d’amore e libertà. Wikipedia mi annovera tra coloro che hanno portato vita ad un mese che di vita ne ha tanta. Maggio è un mese che adoro e onoro. Diciamo che, più in generale, cerco di onorare la mia vita con lealtà e correttezza verso di me e verso gli altri.
Gli studi che ho fatto
Mi sono laureato, con il massimo dei voti e la lode, in Filosofia il 10 marzo del 1994 presso l’Università degli Studi di Napoli “Federico II” e di quegli anni custodisco ricordi bellissimi. La mia tesi di laurea fu un lavoro di indagine e ricerca realizzato con la Cattedra del pensiero politico moderno e contemporaneo diretta dal carissimo Gianfranco Borrelli. Due anni dopo, nel 1996, quella tesi di laurea divenne un libro pubblicato con la Firenze Ateneum che presentai il 10 novembre del 1996 presso il Centro studi di Religiosità popolare dei Domenicani di Madonna dell’Arco. Quell’esordio letterario aprì un fronte che ancora oggi percorro.
I libri che sto pubblicando
Monografie, inchieste, saggi, contributi per l’impegno civile sono diventati, in questi anni, titoli di libri che ho dato alle stampe. Tra ricordo annoto con soddisfazione la biografia su e con Raffaele Cutolo dal titolo: Un’altra vita, la verità di Raffaele Cutolo pubblicato con Marco Tropea Editore nel maggio del 2001. C’è poi la biografia su e con Licio Gelli dal titolo: Licio Gelli, la lunga vita pubblicato con l’editore Giuseppe Laterza nel febbraio del 2002. Fu un lavoro che mi tenne impegnato per diversi anni ma mi diede anche molte soddisfazioni e una lunga frequentazione, a villa Wanda in Arezzo come in altri luoghi, con il Venerabile Licio Gelli che fu “l’inventore” della P2. Ho poi pubblicato, nel 1998, un’inchiesta sulla fede e sulle religioni dal titolo: Un Dio per il Duemila, quindici conversazioni sull’idea più antica e più nuova degli uomini, con l’editore Vittorio Pironti del quale sono stato un grande estimatore ed un amico soprattutto.
Il mio impegno culturale e civile
Nel 2011, su incarico dell’UNESCO e con la partecipazione dell’Associazione Arbitri Italiani (AIA) ho scritto, assieme a Pasquale D’Addato un libro sullo sport e le sue dinamiche dal titolo: Nino e il calcio di rigore ovvero l’etica nello sport e le metafore della vita che mi ha portato in giro per l’Italia ad incontrare i campioni di diverse discipline. Una lunga inchiesta che, raccontando la storia del personaggio di nome Nino cantato da Francesco De Gregori nella sua La leva calcistica del ’68, riannoda le tappe salienti delle discipline sportive. L’inchiestaha visto la partecipazione di atleti come Pietro Mennea, Gianni Rivera e molti altri campioni dello sport di ieri e di oggi.
Nel 1999 ho fondato le edizioni neomediaitalia poi affidate all’attività di un’associazione che promuove la cultura dei libri, la lettura ed un approccio olistico alle vicende della vita e ai suoi temi. Nel 2000, invece, ho fondato il giornale free press il Cittadino che ha raccontato per un decennio una parte della provincia di Napoli e della sua regione. Oggi “il Cittadino” è in rete all’indirizzo ilcittadino.eu e raccoglie inchieste, approfondimenti, reportage. Certo, di giornalismo e libri non si vive né si aprono conti in banca ma si può cambiare il mondo con la forza delle parole e della cultura che libera l’anima e il cuore.
L’otto maggio del 2012, per onorare il mio impegno civile a favore della legalità, ho presentato presso l’appartamento storico del Domenichino al Duomo di Napoli, il primo numero de La camorra, vista & rivista una rivista da me creata che ha ricevuto il grande sostegno umano e civile del grande Amato Lamberti che partecipò all’evento e mi incoraggiò non poco prima di lasciare questo mondo prematuramente dacché scomparso qualche mese dopo. Quel giorno c’era anche un grande amico, Aldo Masullo, filosofo di chiara fama con cui ho vissuti momenti indimenticabili negli anni dell’università e anche dopo. al filosofo Aldo Masullo.