Dobbiamo imparare a lasciarci andare, perché ogni cosa avviene a suo tempo.
Non hai bisogno di ulteriori motivazioni. Non hai bisogno di essere ispirato ad agire. Non hai bisogno di leggere nessun’altra lista o post che ti ricordi che non stai facendo abbastanza. Ci comportiamo come se, leggendo abbastanza articoli e citazioni , improvvisamente un piccolo interruttore nel nostro cervello ci mettesse in moto.
Ma, onestamente, ecco una cosa di cui nessuno parla mai in fatto di successo, motivazione, forza di volontà, obiettivi, produttività e tutte quelle parolone che negli ultimi tempi sono diventate popolari: sei come sei, fino a quando non lo sei più. Cambi quando vuoi cambiare. Metti in pratica le tue idee nel momento migliore. È proprio così che succede. E ciò di cui ritengo tutti noi abbiamo bisogno, più di qualsiasi altra cosa, è questo: il permesso di essere in ogni momento quel che siamo. Non sei un robot. Non puoi semplicemente tirare fuori dal cilindro la motivazione quando non ce l’hai. Qualche volta attraversi un periodo particolare. Qualche volta la vita si è manifestata. Vita!
Te ne ricordi? Certo, ti insegna delle cose e qualche volta ti fa percorrere la strada più difficile affinché tu possa apprendere le lezioni più importanti. Ma non puoi avere il controllo su tutto. Puoi svegliarti ogni giorno alle 5 del mattino fino a quando non sarai stanco ed esaurito, ma se le parole o il disegno o le idee non hanno intenzione di concretizzarsi, non lo faranno. Puoi iniziare ogni nuovo giorno con le migliori intenzioni, ma se non è il momento giusto, non è il momento giusto e basta. Devi concederti il permesso di essere un essere umano. Qualche volta il racconto non è pronto per essere scritto perché non hai ancora avuto l’ispirazione per il tuo personaggio principale.
Qualche volta hai bisogno di due anni di esperienza in più prima di poter trasformare il tuo capolavoro in qualcosa che agli altri sembrerà reale, vero e concreto. Qualche volta non ti innamori perché qualsiasi cosa tu debba apprendere riguardo a te stesso può essere imparata solamente attraverso la solitudine. Qualche volta non hai ancora incontrato il collaboratore decisivo. Qualche volta la tristezza sembra avvolgerti perché, un giorno, diventerà la base sulla quale costruire la tua vita.
Lo sappiamo tutti: la nostra esperienza non potrà mai essere manipolata. Eppure non ci comportiamo come se conoscessimo questa verità. Siamo così duramente impegnati nel tentare di manipolare e controllare le nostre vite da far diventare la creatività un gioco a cui è obbligatorio vincere, da cercare una scorciatoia per il successo perché gli altri l’hanno fatto, e da metabolizzare le emozioni e le incertezze come se queste fossero dei percorsi lineari. Non puoi governare il sistema della tua vita. Semplicemente non puoi. Non puoi riuscire a controllare ogni possibile esito o aspetto in modo da non cedere mai all’incertezza e all’imprevedibilità legate a qualcosa che esula dalla tua comprensione. È il fondamento della presenza: mostrarti come sei in questo momento, e fare in modo di accontentartene.
Tuttavia non ci comportiamo in un modo che supporti questo stile di vita. Riempiamo ogni nostro minuto con strumenti per la produttività e leggiamo liste dei 30 motivi per cui è meglio escludere i naturali impulsi umani. Spesso ci dimentichiamo che siamo come siamo, finché non lo siamo più. Rimaniamo uguali fino a quando non cambiamo. Possiamo compiere piccoli passi in avanti adottando abitudini salutari e atteggiamenti di vita che incoraggino la crescita, ma non possiamo barare sulle tempistiche. Il tempo è una cosa alla quale spesso dimentichiamo di rassegnarci. Le cose appaiono oscure fino a quando non lo sono più. La maggior parte della nostra infelicità deriva dalla convinzione che le nostre vite dovrebbero essere diverse da ciò che sono. Crediamo di avere il controllo – e l’avversione e il disprezzo che proviamo per noi stessi scaturiscono dall’idea che dovremmo essere in grado di cambiare la situazione, che dovremmo essere più ricchi o più attraenti o migliori o più felici. Anche se l’autoresponsabilizzarsi permette di crescere personalmente, spesso può portare a questo scontento e amarezza che nessuno di noi ha bisogno di portare con sé.
Dobbiamo impegnarci al massimo e poi concederci il permesso di lasciare che accada quel che accada – senza sentirci legati tanto direttamente e vulnerabilmente ai risultati. Le opportunità spesso non si presentano nei modi che ipotizziamo. Non hai bisogno di ulteriori motivazioni o ispirazioni per creare la vita che vuoi. Hai bisogno di provare meno vergogna per l’idea che non stai facendo del tuo meglio. Devi smettere di ascoltare persone che si trovano in circostanze e momenti della vita completamente diversi dai tuoi, e che ti dicono che semplicemente non stai facendo abbastanza o che non sei abbastanza. Devi lasciare che il tempo faccia il suo dovere. Devi considerare le barriere come delle lezioni. Devi comprendere che ciò hai ora potrà diventare ispirazione poi. Devi renderti conto che chiunque tu sia adesso diverrà la tua identità in futuro. Qualche volta non siamo ancora le persone che avremmo bisogno di essere per riuscire a contenere tutti i nostri desideri. Qualche volta dobbiamo lasciarci evolvere fino a quando non riusciremo a far emergere ciò che vogliamo. Diciamo che qualunque sia la cosa che desideri, la vuoi abbastanza. Così tanto da distruggerti per riuscire a ottenerla.
Che ne dici di darti una calmata? Forse il problema non è la motivazione, ma semplicemente il fatto che continui a cercare di far rotolare un masso su per una montagna che più spingi e più diventa alta. Dentro di noi c’è qualcosa di magico che lavora in modi che non riusciamo a comprendere. E che non riusciamo a manipolare. Le liste non servono a niente. Non ne abbiamo il controllo. Dobbiamo semplicemente lasciare che le cose facciano il loro corso, fare un momentaneo passo indietro, smettere di maltrattarci sino ad annullarci, e lasciare invece che gli ingranaggi girino, perché lo faranno. Un giorno o l’altro, questo momento avrà un senso.
Abbi fede in questo. Concediti il permesso di averne fede