L’organo marino che a Zara raccoglie e racconta il suono del mare e delle sue onde

Dal 15 aprile del 2005 è entrato di fatto tra le opere più suggestive al mondo l’organo marino che in croato è il morske orgulje. Lo trovate a Zara se da lì passate come a coniugare l’arte architettonica e musicale. L’idea/progetto venne all’architetto Nikola Bašić. Concepita come un luogo di attrazione e di riqualificazione di un territorio che un tempo abbandonato sull’angolo nord-occidentale della banchina che circonda il centro storico di Zara. Lungo 70 metri esso è un vero e proprio strumento musicale avendo, sotto i gradini, installati 35 tubi di diverse lunghezze, diametro e inclinazione allo scopo di consentire il passaggio dell’aria e dell’acqua e produrre un suono diverso a seconda delle condizioni del vento e del mare.

Il suono passa all’esterno in corrispondenza delle aperture poste sulla pietra, affinché tutti possano ascoltare le combinazioni di note. Un organo che si è composto strutturalmente simile ad una scala digradante verso il mare, dove i 35 tubi sono, di fatto, 35 canne “d’organo” di diversa inclinazione, forma e lunghezza. Sicché in ogni momento dell’anno e persino del giorno sembra assistere alla composizione di musica diversa secondo il moto ondoso dell’acqua marina, il vento, le condizioni climatiche attorno con canne che producono suoni continuamente diversi modulati secondo sette accordi e cinque tonalità.

Città di turismo e di antica cultura della Croazia, Zara (Zadar in croato) è la capitale storica della Dalmazia che si affaccia sul mar Adriatico. Quando l’architetto croato  Nikola Bašić prefigurò un’opera così fatta pensò al fascino di quello stesso mare. Nato nel 1946, Nikola Bašić, dopo la realizzazione dell’organo marino di Zara è assurto ad una fama internazionale. Nacque sull’isola di Murter e alla fine frequentò il ginnasio a Zara. A Sarajevo si è laureato presso la Facoltà di Architettura e Urbanistica. Bašić ha seguito l’Organo Marino con un’altra opera sul lungomare, a pochi metri di distanza, chiamata Saluto al Sole (Pozdrav suncu). Il lavoro circolare è alimentato dal sole e si illumina con motivi e colori casuali. Nel 2010, Bašić ha creato un memoriale per i pompieri uccisi nel 2007 combattendo a macchia d’olio. Il lavoro – il Campo delle Croci – è un insieme di muri a forma di croce sull’isola di Kornat.

Il Sea Organ, intanto, come lo chiamano gli zaratini, è un’opera unica al mondo, un luogo che diventa momento di meditazione persino quando il mare invita a immergersi. Un suono che sembra quasi il canto delle sirene ammaliatrici a cui cercò di resistere Ulisse, uno strano ma molto suggestivo sottofondo musicale che crea un’atmosfera particolare soprattutto al tramonto, quando i colori del cielo si fondono con le note del mare. Un’opera di cui da quasi 15 anni i zaratini non sanno più fare a meno. Subito dopo la sua costruzione, infatti, l’organo è diventato un’importante attrazione turistica e un polo di aggregazione sociale, simbolo di una nuova identità urbana. Un luogo perfetto sia per chi cerca meditazione e contatto con la natura sia per chi è curioso di sperimentazioni sonore originali.

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