Muccino ha ragione. Chi scrive contro Emma Marrone, in queste ore, e dice che “è un bene che la cantante pugliese sia impegnata a lottare contro la sua malattia così non avrà il tempo di insultare Salvini e tutti gli xenofobi (idioti) italioti” ha il cuore pieno di vermi. Ci sono vermi a non finire nei cuori di chi prova odio contro qualcuno. La lezione che viene dalla vita e, persino, dalle malattie dei tanti nostri simili (noti e meno noti) che abbiamo perso per strada sotto i colpi di una malattia potevano essere tante lezioni di vita che avremmo dovuto apprendere. Invece a contarli, coloro che provano odio verso qualcuno, sono e restano sempre tantissimi. Ci sono dentro gli odi pubblici e ideologici. Accanto e assieme agli odi privati.
Io ti odio perché tu non sei del mio stesso partito, della mia ideologia. Perché non odi con me coloro che odio io: i neri, i diversi, gli stranieri, i rom, i gay, i preti, i bianchi, i ricchi, chi ci ruba il lavoro, chi ci turba il futuro. Se tu non odi assieme a quelli che odiano per vocazione, struttura mentale, stupidità saranno loro ad odiare te. Una punta d’iceberg sotto la quale ci sono tutte le sfumature degli odi sociali, gli odi della storia, della fede avversa o della fede “zero” come quelli che odiano tutti coloro che credono in un Dio. O quelli che odiano coloro che credono in un Dio diverso dal loro. E fanno crociate post moderne, (molto simili alle crociate dei secoli passati) sui social, in strada, in luoghi pubblici o, persino, in Parlamento citando Gesù o baciando, magari, il Rosario per fare fronte comune contro qualcuno che considerano il nemico. L’elenco è vasto ma sempre di odi politici e ideologici si tratta.
Chiaramente l’odio è ricambiato. C’è l’odio dei peggiori comunisti che odiano le parti avverse o si odiano tra loro come pochi altri. E il loro, spesso, è un odio che nemmeno ti aspetti. Come quelli dei (finti) credenti, quelli di facciata che da destra son detti “buonisti” di buon mercato. Mando a dirlo. Chi capita sotto l’odio di certi comunisti o dei (finti) credenti troverà pene anche maggiori dacché il loro odio è subdolo. Mai palese. Nascosto, strisciante, dilaniante e dilaniato.
Poi ci sono gli odi delle vite private. Hanno i vermi nel cuore le donne che odiano i loro ex mariti ( padri dei loro figli) e li odiano a tal punto che li combattono a vita. E fanno battaglie spietate per vederli distrutti anche quando sono state loro a lasciarli per trovare “nuove liberazioni” e nuovi compagni. Hanno i vermi nel cuore gli uomini che picchiano le donne fino ad ucciderle. Sono maschi assassini ed ingiustificati. Hanno vermi dentro al cuore quelli che fanno del male ai bambini, dai loro figli ai figli degli altri, ai bambini che non conoscono neppure. Hanno i vermi nel cuore quelli (un giudice, un prete, un politico, un militante, un imprenditore, un insegnante, un medico) che usando il loro potere, un ruolo o il loro sapere, abusano degli altri, li usano, li vessano, arrecano loro ogni tipo di tracotanza e di potere oppure, semplicemente, non prendono in cura i loro patimenti. E si mettono al di sopra, dall’alto di un scranno che è il loro stesso piccolo potere terreno. Sono odi silenti, camuffati. Spesso, persino, odi familiari perché si consumano dentro le mura domestiche, tra parenti, generazioni, ex coniugi, fratelli o sorelle, genitori e figli.
I vermi che sono nel cuore di coloro che odiano non muoiono mai se chi odia non sarà capace a mutare se stesso, uccidere una parte di sé che vuole il male degli altri per stare bene. Un atto di liberazione e di mutazione così forte e lucido che metterebbe in discussione le piccole certezze sulle quali chi odia ha fondato la sua vita. Una liberazione possibile solo che chi odia arriva a capire che l’odio non porterà da nessuna parte e farà vivere la parte peggiore di se stessi. Finiremo tutti allo stesso modo ma chi finirà odiando (anche quando scambierà l’odio per amore e dirà che è vittima) si consumerà negli spazi più angusti dell’odio che ha provato e prova.
L’amore, al contrario, è molto altro: un orizzonte immenso, la volontà di accogliere gli altri, di non volere il loro male per raggiungere il proprio bene. Non un proclama, un “vogliamoci bene” perché è più facile e bello. Al contrario. L’amore è di gran lunga più difficile dell’odio che ci arriva da coloro che odiano. Ricambiare quell’odio con l’amore non vorrà dire prestare la propria guancia a tutti i mille schiaffi che gli altri ci vogliono dare restando inerti. Spesso li devi schivare quelli schiaffi dell’odio e, magari, devi darne qualcuno, di schiaffo, affinché chi odia e dà schiaffi capisca il senso ed il dolore di quello che fa. Restando sempre se stessi: innamorati dell’amore che ci mette mai al di sopra degli altri o contro gli altri. Dando all’amore mille occasioni in più per aprire la vita alle cose che danno vita, all’amore che crea. L’esatto contrario dell’odio che vive per distruggere.