Nelle prossime tre tappe il libro che ho pubblicato poche settimane fa dal titolo audace “Beniamino Depalma e l’inutilità dei preti” già presentato al seminario di Nola lo scorso 25 ottobre e a Pomigliano d’Arco presso la chiesa di San Felice lo scorso 6 novembre farà tappa a Portici, martedì 5 dicembre, presso il Presidio di Libera, il giorno dopo, il 6 dicembre, sarà a Pagani e l’11 dicembre sarà a Cava dei Tirreni. A ciascuna delle prossime tappe una missione speciale e la possibilità di un confronto con nomi e presenze di spicco che daranno, senza dubbio, un grande apporto al dibattito che si è aperto attorno ai temi del libro…
Il 5 dicembre riabbraccerò con piacere Leandro Limoccia a cui mi lega un’amicizia di grande valore, fondata su ideali comuni, la lealtà, l’amore per la legalità e la cultura. Il suo impegno nei luoghi di Libera di cui è stato uno dei fondatori nazionali è noto a tutti. Ha accettato volentieri e con grande entusiasmo l’idea di presentare il libro “Beniamino Depalma e l’inutilità dei preti” presso il Presidio di Libera che è in via Diaz a Portici presso il bene confiscato alla camorra di villa Fernandez. Non solo. Il caro Leandro Limoccia ha voluto invitare alla presentazione un prete che in molti di noi stimiamo dacché in prima linea che è anche presidente delle Fondazione Polis: don Tonino Palmese ha fatto del suo grande attivismo sui temi dell’impegno civile anche la trama della sua stessa azione pastorale. Riabbraccerò con grande gioia anche lui assieme a Beniamino Depalma una cui foto d’archivio è passata alla storia da qualche anno. Lo ritrae assieme a don Peppino Diana martire ed icona nella lotta alla camorra che perse la vita in quel di Casal di Principe per amore del suo popolo. Le trame di questa chiesa di frontiera, che preferisco di gran lunga a quella che profuma solo d’incenso e di formalismi, faranno capolino, di sicuro, tra i temi della presentazione che faremo martedì 5 dicembre alle 17.30 a Portici presso i luoghi dove agisce il Presidio di Libera e tante altre cose preziose portate avanti grazie all’impegno di Leandro Limoccia e di tanti altri.
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Mercoledì 6 dicembre alle 18.30 sarà la volta di una città che in questi ultimi anni sta mettendo in campo un impegno concreto per migliorare la vivibilità, il governo e le trame di uno sviluppo che possono fare di Pagani, comunità del salernitano, un luogo vivibile e a misura di cittadini. Associazioni, uomini e donne, giovani e realtà culturali e religiose stanno tentando di agire all’unisono guidati dall’entusiasmo di una giunta cittadina giovane e determinata capeggiata dal loro sindaco Lello De Prisco per mettere in campo ogni energia affinché questo avvenga. Sarò quindi il 6 dicembre a Pagani presso l’Auditorium S. Alfonso con grande gioia grazie all’invito che ho accolto con piacere da subito venutomi dall’assessore alla Cultura Valentina Oliva e dalla cara Anna Maresca nell’ambito della rassegna “Pagani città che legge” per dar vita ad un confronto sui temi del libro che potrà solo farmi del bene conoscendo la ricchezza di pensiero, la vivacità e lo spessore umano di tanti cittadini che vivono e sono a Pagani: dalla realtà dei Redentoristi alla presenza di diverse giovani associazioni che si impegnano per ricuperare quartieri e luoghi della città attorno a temi d’attualità, al valore dei libri e della lettura, ai temi importanti che offre lo scenario del nostro tempo.
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Lunedì 11 dicembre alle ore 18 con Beniamino Depalma e con il mio libro che porta nel titolo anche il suo nome saremo a Cava dei Tirreni con enorme gioia per rispondere ad un invito rivoltoci da un grande amico che ha ricoperto e ricopre ruoli di grande responsabilità e prestigio. Luigi Leone Gravagnuolo, oblato secolare, è stato già sindaco della città ricoprendo tanti altri ruoli, come oggi, delicati ed imperniati, tutti, ad una cultura umanistica e ad una grande disponibilità. Saremo nella splendida cornice del Palazzo Vescovile con l’Arcivescovo Mons, Orazio Soricelli, moderati dal dott. Antonio De Caro ad ascoltare, con grande attenzione ed enorme interesse, gli interventi di Luigi Leone Gravagnuolo, di Mons. Osvaldo Masullo e del Prof. Armando Lamberti, docente presso l’Università di Salerno. Una tappa resa possibile dalla Curia di Cava dei Tirreni e da Joined Cultures, l’associazione che si propone di essere un ponte culturale tra le diverse generazioni con il fine di oltrepassare i confini locali, diventare un incubatore di progetti rivolti ai giovani, con il fine di ricominciare a parlare, dopo un periodo pandemico così buio per la storia dell’umanità, di cultura.
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