Il mio tributo alle vittime del terremoto di 40 anni fa, quel 23 novembre 1980

Avevo 12 anni quella sera ma ricordo benissimo ogni istante. Quei 90 secondi durante i quali la mia terra venne sventrata da un terremoto che quelli della mia generazione e ancor di più quelle prima della mia non avevano nessuna esperienza diretta. Tutti i ricordi sono rimasti nitidi, persino il senso di paura che penetrò tutti i nostri pensieri. Decine di comunità coinvolte in una esperienza senza precedenti. Quella sera, era il 23 novembre del 1980 l’Italia del Sud fu devastata da un terremoto fortissimo. che colpì alle 19:34:53 di domenica 23 novembre 1980 le popolazioni di ben tre regioni ma si sentì forte in altre parti d’Italia. Una forte scossa che durò 90 secondi ed ebbe un ipocentro di circa 10 km di profondità. Esso colpì un’area di 17.000 km² che si estese dall’Irpinia al Vulture. Una zona posta a cavallo delle province di Avellino, Salerno e Potenza. I comuni più duramente colpiti (X grado della scala Mercalli) furono quelli di Castelnuovo di Conza, Conza della Campania, Laviano, Lioni, Sant’Angelo dei Lombardi, Senerchia, Calabritto e Santomenna. Ma dli effetti si estesero a una zona molto più vasta interessando praticamente tutta l’area centro meridionale della penisola. Stime attendibili parlano di tremila morti e quasi novemila feriti. Una ferita sociale, umana ed economica che cambiò la vita di due regioni e più con effetti ancora evidenti dopo 40 anni giusti da quel giorno. Questo tributo è anche una prece per tutte le vittime che quel terremoto portò con sé.

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